Gnome3: the next generation desktop

Gnome3 è arrivato finalmente. Definito forse un pò pomposamente “Next generation desktop“, il nuovo Gnome praticamente non ha nulla a che fare con il vecchio Gnome. Nessun punto di contatto se non, forse, per la semplicità delle interfacce utente e per l’immediatezza dell’utilizzo anche per chi non ci ha mai smanettato più di tanto. Io ci ho fatto un giretto con una versione live OpenSuse e sinceramente non mi ci sono trovato tanto. Ma andiamo per gradi.

L’interfaccia prende spunto da plasma di KDE per sbrilluccichii e forme tonde sparse un pò qua e la, somiglia tanto a Unity per le barre laterali di notifica e si ispira tantissimo a Mac per il modo di pensare il desktop.

 

Download e preparazione USB.

 

Come prima cosa scaricate la live ISO da questa pagina. Io ho provato la live 32 bit basata su OpenSuse, ma sono disponibili le immagini a 64 bit sia, appunto di OpenSuse ma anche di Fedora con Gnome3. Una volta scaricata la ISO potete decidere di masterizzarla, ma anche di provarla live usando una penna USB. La procedura di creazione è molto rapida, la mia Sandisk da 1 GB è pronta in circa 2 minuti.

  • Scaricate lo script USB image writer e estraete il contenuto dell’archivio
  • Da terminale posizionatevi nel path dello script (es. $ cd Downloads/abock-image-usb-stick-f3b1002)
  • Rendete eseguibile lo script: $ chmod a+x ./image-usb-stick
  • Inserite ula penna USB che volete usare per “scrivere” la ISO
  • Lanciate lo script da root: $ sudo ./image-usb-stick path_to_the_live_image.iso
  • Riavviate il pc con la chiavetta USB inserita

Avvio e prime impressioni.

L’avvio è molto veloce e si arriva al desktop in pochi secondi. Si parla di una live quindi direi che è molto buono come inizio. Il primo impatto con il nuovo Gnome è spiazzante:

Ancora di più se iniziate ad usare un pò di programmi. Io ho provato GIMP e devo dire che arrivare a capire come “usare” il lanciatore di programmi non è complicato. Si deve solo cambiare un attimo il modo di intendere lo spazio di lavoro come lo si era fatto con l’avvento di plasma in KDE4. La coppia di tasti in alto (Windows-Applications) è abbastanza chiara. Il primo controlla e visualizza lo spazio di lavoro con le finestre in esecuzione. Il secondo in vece è il classico menù lanciatore che assomiglia molto al menù kickoff di KDE4:

Il programma in esecuzione si posiziona al centro del desktop con sul lato sinistro il “vassoio di sistema”:

Ed eccovi GIMP in bella mostra sul nuovo Gnome3:

Conclusioni.

Che dire alla fine di questo breve viaggio. Gnome3 è tra noi. Finalmente dopo tanto tempo il prodotto è buono e stabile, almeno per quel poco che l’ho usato. Sicuramente l’esordio è molto migliore di quello di KDE4 all’epoca. Gnome3 molto probabilmente verrà già incluso nelle prossime distro che verranno rilasciate nei prossimi mesi proprio perchè si tratta già di un qualcosa di funzionante quasi al 100%. È molto diverso da qualsiasi cosa abbiate visto prima. Plasma, Unity, Gnome2.x, Mac non hanno nulla e hanno qualcosa in comune con Gnome3. L’esperienza d’uso sarà profondamente diversa ma, come già detto, è molto intuitivo scoprire le caratteristiche del desktop e le funzionalità incluse nel DE. Vedremo se col passare del tempo aggiungeranno altre funzionalità o affineranno (sicuramente) quelle già esistenti, come hanno fatto per anni con Gnome2. Cosa questa che ha reso il piedone inviso a molti accusandolo gli sviluppatori di essere troppo conservatori con lo sviluppo del DE, ma che sicuramente ne ha accresciuto il “mito” della stabilità dell’ambiente desktop.


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